La gelatina reale non è solo l’alimento che favorisce il forte incremento ponderale dell’ape regina, ma di recente sono state individuate delle proprietà che potrebbero suggerire un suo impiego nella cura del superorganismo ape.
È stato dimostrato che la royalisina, in vitro, ha inibito la crescita di Bacillus subtilis responsabile della parapeste, di Paenibacillus larvae subsp. larvae (Bilikova et al., 2001), agente eziologico della peste americana, forse il più grande problema dell’apicoltura mondiale (Genersch, 2010), di Streptococcus faecalis (Fujiwara et al, 1990), spesso associato a Melissococcus plutonius, agente eziologico della peste europea (Forsgren, 2010).
La gelatina reale può risultare utile anche nella lotta alla Varroa. Nel 2009 Nazzi et al. hanno scoperto che l’acido ottanoico, conosciuto anche come acido caprilico, conferisce alla gelatina reale proprietà repellenti contro questo temibile acaro.

Dall’analisi è emerso che nella gelatina reale l’acido ottanoico era presente in quantità da 113 ± 2 a 252 ± 8 μg/g mentre nel cibo di fuchi ed api operaie, che sono maggiormente colpiti dall’acaro, è stata riscontrata una presenza dell’acido che variava da 3,2 a 7,6 μg/g. Dallo studio è emerso che la concentrazione minima che ha un azione repellente con la Varroa destructor è di 1μg, infatti concentrazioni minori non sono repellenti per l’acaro. In questo studio di Nazzi, la repellenza dell’acido ottanoico prima ipotizzata da Calderone et al. nel 2002, è stata confermata. Le sperimentazioni successive, direttamente in alveare, hanno riportato risultati incoraggianti, infatti nel alveari trattati con 100 o 1000 ng di acido ottanoico è stato notato un calo dell’infezione pari al 33%.
Oggi l’uso della gelatina reale per prevenire o curare le malattie delle api potrebbe sembrare impraticabile, se non altro perché troppo costoso. Non è detto però che in futuro non possano essere sviluppati prodotti adatti all’uso di campo, ad esempio riproducendo o concentrando alcuni componenti attivi della gelatina reale in laboratorio. Particolarmente interessante è invece l’idea di una diversa gestione della famiglia di api nel contesto dell’apiario, una gestione che tenga conto della costante produzione e permanenza di gelatina reale nella famiglia e che pertanto favorisca il suo prelievo rispettoso e il suo non inquinamento con sostanze esterne all’alveare ed immesse dall’apicoltore. Per questo la ricerca rimane uno strumento fondamentale e strategico, che può portare, anche nel medio periodo, a soluzioni tecniche oggi magari impensabili